Del resto tali proprietà curative sono praticamente da sempre note all’umanità se si pensa che è tra le erbe medicinali rinvenute in una necropoli irachena dell’uomo di Neandertal risalente a 60.000 anni fa. È infatti la pianta che riporta la forma dove essa è venuta a mancare a causa di uno stato di sofferenza, o che aiuta a mantenere la forma corretta.
E in biodinamica il concetto di forma è essenziale, perché una forma corretta è garanzia di una buona sostanza. Osservare l’infiorescenza dell’Achillea con i suoi piccoli fiorellini bianchi è come perdersi in un cielo stellato, il cui ordine e la cui forma si mantengono immutati nel tempo. E ancora, a fine estate, quando le altre specie perdono le foglie, disseccano o appassiscono perdendo la forma, l’Achillea rimane eretta, mantenendo fino alla fine la sua forma. Non a caso è consuetudine dire: “Ti vedo in forma” per indicare un evidente stato di benessere e salute!
I fiori di colore bianco, rosa o lilla dell’Achillea che cresce spontanea nei prati dell’azienda, sono raccolti nel momento in cui sono completamente aperti e quindi non viene prelevato l’intero capolino nello stesso momento perché l’antesi è scalare e dunque si eseguono più passaggi sulla stessa infiorescenza. Fatti appassire ed essiccare all’ombra senza fonti artificiali di calore, ma solo grazie all’aria tiepida dell’estate, i fiori dopo essere stati inumiditi con un infuso sempre a base di Achillea sono interrati il 29 settembre, giorno di San Michele, all’interno di una vescica di cervo maschio. Verranno estratti la primavera successiva nel giorno di Pasqua.